DA BREDA A LEONARDO. 100 anni di ricerca, tecnologia e innovazione.

Il primo nucleo del percorso museale presso lo stabilimento Leonardo di Brescia (Via Lunga, n.2), inaugurato nel dicembre 2013, era composto da una mostra fotografica permanente dal titolo “La nostra storia. Le origini della Breda Meccanica Bresciana dalla fondazione alla ricostruzione 1924-1955” allestita in uno dei pochi edifici risparmiati dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, la Palazzina Q. La mostra fotografica, grazie ad una selezione di 200 immagini in bianco e nero, raccontava l’azienda attraverso suggestive visioni industriali, con l’intento di ripercorrere la storia dello stabilimento dalle origini al secondo dopo guerra, fino alla ricostruzione e l’inizio del nuovo ciclo produttivo. A completamento del percorso la visita al rifugio antiaereo, luogo di riparo per migliaia di lavoratori durante la Seconda Guerra Mondiale, restaurato e aperto al pubblico nel 2015.

Oggi, a distanza di 100 anni dalla nascita della Breda Meccanica Bresciana, VI sezione della Società Italiana Ernesto Breda per Costruzioni Meccaniche (SIEB), lo spazio espositivo viene ripensato con un nuovo progetto di allestimento: “DA BREDA A LEONARDO. 100 anni di ricerca, tecnologia e innovazione”. Un luogo denso di memorie, completamente riprogettato in cui sono ancora visibili i vecchi lavandini degli spogliatoi operai e il pavimento originale: un contesto ideale per far parlare di nuovo i documenti d’Archivio, le immagini del Fondo fotografico, i pezzi esposti che si fanno testimoni di un saper fare antico e capace di attraversare il tempo.

Un secolo di storia e un secolo di storie dunque dove la grande avventura aziendale della Breda Meccanica Bresciana, oggi Leonardo, e dove l’Archivio Storico aziendale è ancora il punto di partenza per ricostruire un percorso articolato e avvincente sull’evoluzione industriale italiana e sulle vicende della città di Brescia. Dopo le origini milanesi legate alle moderne intuizioni produttive di Ernesto Breda, l’impresa approda a Brescia nel 1924, prima in via Cadorna e, dal 1931, nell’attuale sede di Via Lunga. Da allora, la vocazione all’innovazione tecnologica si accompagna alla continua ricerca nel settore dei Sistemi di Difesa. La capacità di reinventarsi e quella di intercettare nuove prospettive di sviluppo caratterizzano l’azienda dal passato sino ai nostri giorni, in un percorso dove la memoria si lega indissolubilmente al futuro.

I visitatori si trovano ora accolti dai volti e dagli sguardi degli operai e delle operaie che hanno lavorato nei primissimi anni, a grandezza quasi reale, su uno dei tre grandi pannelli che circondano l’area conferenze e video al centro del museo: un luogo aperto all’incontro, alla condivisione e allo scambio. Sulla destra una sequenza di teche offre alla vista una selezione di pezzi originali del patrimonio archivistico, esempi delle tipologie di documenti che accompagnano la vita dell’azienda sin dalle sue origini: libri sociali e contabili, libretti di lavoro, specifiche e monografie tecniche dei prodotti, materiale promozionale e pubblicitario. Di lì, a seguire, la linea del tempo con le date e gli avvenimenti fondamentali dell’impresa si snoda su una serie di grandi pannelli a parete, in cui le immagini originali raccontano persone, tecnologie, fasi storiche. A cadenzare i pannelli, su grandi tende, i lavoratori e le lavoratrici del passato continuano a guardare noi, che viviamo nel presente, quasi a dirci senza parole che facciamo parte di una stessa storia. In questa prospettiva, anche i prodotti e i pezzi fisici che provengono dal patrimonio storico di proprietà dell’azienda e che sono esposti su pedane sembrano costruire un discorso sulle conoscenze tecniche e scientifiche, sulle esigenze della Difesa in diversi momenti del tempo. È possibile, grazie ad essi, rivivere anche uno dei periodi più difficili per l’impresa, quello del Secondo dopoguerra. È stato allora che si è dovuto applicare spirito di resilienza e pensiero laterale, convertendo la produzione al settore civile: macchine tessili, frigoriferi, motorini (i celebri “Bredini”), fucili da caccia che permettono alla Breda Meccanica Bresciana di non chiudere e a chi ci lavora di continuare a farlo, in un paese e una società che sono da ricostruire completamente. Poi arriveranno gli anni del boom economico, dove la grafica pubblicitaria ci parla di un nuovo entusiasmo, di un nuovo modo di vedere il mondo, pieno di speranza nell’avvenire. Si tornerà a produrre i Sistemi di Difesa, sino ai giorni nostri, come testimoniano gli ultimi pannelli, quando il futuro è l’avventura da costruire proprio grazie a noi, che viviamo e lavoriamo nel presente.

Ad arricchire il percorso, alcuni video, come il carosello realizzato dallo Studio Pagot per i fucili da caccia e come trailer e spezzoni di backstage sul film Comandante, in cui i disegni tecnici dell’Archivio Storico hanno aiutato il comparto scenografie ed effetti speciali a riprodurre su scala 1:1 le mitragliere installate sullo storico sommergibili Cappellini.

 

Il Bunker ricovero rifugio antiaereo

Durante gli anni ’40, nell’ottica del piano di protezione antiaerea nazionale, l’azienda ha fatto costruire una serie di bunker rifugi di superficie lungo tutto il muro di cinta dello stabilimento, onde ricoverare le maestranze in caso di bombardamenti.

Una porzione di essi, lunga 70 metri, nel 2015 è stata restaurata, messa in sicurezza e resa visitabile. Il restauro è avvenuto in maniera conservativa e, anche grazie al raffronto con le immagini presenti in Archivio, si è ripristinato un ambiente molto simile a quello iniziale. Lo spazio è arricchito da fotografie e oggetti d’epoca, comprese le biciclette utilizzate per la ventilazione.

L’ambiente così ristrutturato è ricco di stimoli e suggestioni emotive, la simulazione sonora di un reale bombardamento e l’alternarsi di buio e luce fanno calare i visitatori in una dimensione fuori dal tempo, portandoli ad immedesimarsi in quel tragico vissuto che fu l’esperienza dei bombardamenti.

Il museo è visitabile solo su appuntamento previo accordi con l’Associazione Museo della Melara.

Per informazioni e contatti: info.museodellamelara@leonardo.com

IL VECCHIO ALLESTIMENTO

IL NUOVO ALLESTIMENTO

IL RIFUGIO ANTIAEREO

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